L’allarme lockdown e test di massa a Shangai arriva anche a Pechino.
Nonostante le misure stringenti e il rigido lockdown non si arresta l’emergenza Covid-19 a Shangai in Cina. La nuova ondata sta colpendo la popolazione in misura molto più forte anche rispetto alla prima ondata di Whuan del 2020.
Secondo quanto riportano le autorità sanitarie in tutto 87 decessi legati alla nuova ondata. L’età media delle vittime è 81 anni e il più anziano ne aveva 101. Tra l’altro come sottolineano le autorità tutte le vittime avevano condizioni pre-esistenti di salute molto gravi come malattie croniche o tumori o altre patologie che avevano compromesso il paziente.
Le intenzioni di Shangai sono quelle di istituire più squadre mediche, proprio per ridurre il tasso di mortalità tra i casi gravi. Ma la situazione non è contenuta solo a Shangai, nonostante il rigido lockdown che vede le persone barricate in casa senza poter uscire nemmeno per mangiare. L’allarme Covid è arrivato anche a Pechino. Nel distretto di Chaoyang, al centro della capitale, tutte le persone saranno sottoposte a test di massa.
In questo distretto si è rilevato il focolaio più importante, in una scuola media. Il rischio di contagio è molto alto ma secondo gli esperti non dovrebbe diventare tanto grave come a Shangai la situazione. La capitale aveva adottato una strategia diversa da quella di Shangai cercando di contenere il virus con test all’acido nucleico. In entrambi i casi, l’obiettivo del governo è quello di non far propagare ulteriormente il Covid19, un’altra volta.
Allarme anche a Pechino
Dopo Shangai ora anche Pechino ha paura di finire di nuovo in lockdown. Una nuova ordinanza, che richiede a tutti i cittadini tre diversi test a distanza di due giorni, ha scatenato il panico tra la popolazione. Sono quindi stati chiusi i ristoranti, i locali e i cinema nei quartieri occidentali.
A Shanghai la frustrazione è alle stelle. La popolazione di 26 milioni di residenti è rinchiusa in casa e si lamenta della gestione del governo. Diversi cittadini hanno caricato video sui social network video a testimonianza delle condizioni in cui stanno vivendo, ma vengono bloccati dalla censura. Ma ciò che emerge è palese e sotto gli occhi di tutto il mondo.